Articolo pubblicato in origine su: https://www.agendadigitale.eu/cittadinanza-digitale/il-portale-padigitale2026-la-pa-che-funziona-come-migliorarlo-ancora-in-ottica-onceonly/
I dati e l’interoperabilità servono anche a valorizzare un servizio, a semplificare una procedura, a creare conoscenza, ad aumentare la consapevolezza e le competenze per partecipare ad un processo di crescita comune. Il portale Padigitale2026 è un punto di non ritorno per molti aspetti, ma si potrebbe fare ancora meglio
Sara La Bombarda
Responsabile per la Transizione Digitale presso Regional Agency for Technology and Innovation - Puglia
Andrea Tironi
Project Manager - Digital Transformation
l portale Padigitale2026.gov.it è un esempio di come la PA può funzionare, ovvero un punto (ci auguriamo) di non ritorno per:
- modalità di accesso (accesso con Spid e CIE),
- semplicità di utilizzo (interfacce chiare e disegnate per la comprensione e la guida degli utenti),
- standardizzazione (gestione utenti avanzata con editori e incaricati, oltre che legale rappresentante),
- ambiente di supporto personalizzato (helpdesk enti e fornitori)
- interoperabilità (iniziata indicando nella candidatura Spid e CIE le informazioni utili per evitare errori in fase di inserimento dati).
Proviamo allora a descrivere come il portale Padigitale2026.gov.it potrebbe evolvere per semplificare l’inserimento dei dati nelle fasi di esecuzione, rendicontazione e controllo, proseguendo la best practices della fase di candidatura.
Incrociando i dati disponibili nelle varie PAC/PAL, si andrebbe ad attivare a piena potenza “l’interoperabilità interna alla PA”, ovvero “ciò che la PA sa già è inutile che se lo richieda o lo faccia certificare a un altro suo pezzo”, nell’ottica di #onceonlypa.
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